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[Stanotte]
è vento, tutto soffia : perfette m’appaiono
le bianche stelle; io sono nube a passaggio;
tra, me, rigo, e l’altro rigo, segni toto di
nullità: non si collegano i punti su carta,
non s’anneriscono le superfici, muto nuda
senza indagine o storia tra le pieghe del corpo;
so di grinze per le tende d’aurora, crepo e scolo
gelate nell’acceso del mio segno, nato a pioggia,
di fuoco, come vulcanica motrice.
Le geometrie del cosmo non m’appartengono,
passivamente appartengo alle geometrie del
cosmo; il mio corpo è ammasso, di carne
svista, mai da toccare, non puoi tagliare,
tu che vedi le forme messe a quadro e cornice,
immutabili, a tempo, destinate a ragione
dopo intuiti confusi, io vapore m’addenso
mentre spiri la morte
mia ch’evaporo al sole
nel sentore di te. Sono il caos,
metto in fuga ogni ordine
dell’universo, il dirottamento
perpetuo della vostra vacuità
aggrappata a piani infiniti
che coglierete mai in volo
perché planare è soltanto
degli spiriti liberi a larghe vedute
senza più…
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02/22/2016 at 20:13
thank you for reblog!
bye…
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02/22/2016 at 20:47
Toll.Toll.
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